Probabilmente anche tu sei stato vittima di curving. Ma in fondo non è una tragedia.

 

Come il tanto temuto ghosting, anche il curving consiste nel rifiutare qualcuno senza mai dirglielo in maniera diretta. Tuttavia, a differenza del primo, in cui l’interlocutore sparisce nel nulla come un fantasma, nel curving la persona che ti vuole lasciare continua a rispondere ai messaggi ma con toni e modi che fanno capire che ne farebbe volentieri a meno.

Sai che sei di fronte a un episodio di curving quando il tuo interlocutore non si fai sentire per primo, ti risponde a fatica e in maniera sporadica, usa toni stringati e neutri. Spesso la risposta a un messaggio arriva il giorno dopo, e di solito è uno “scusa ma sono stato/a molto impegnato/a” senza nessun altro elemento che inviti a proseguire il dialogo. Un modo abbastanza ovvio di troncare la conversazione, non credi?

Tuttavia, a differenza di ghosting, caspering o mosting, il curving in fondo non è altro che un modo codardo ma abbastanza educato di farti capire che “non c’è trippa per gatti”. Ovvio, non fa mai piacere essere rifiutati, ma è la vita.


 

Che fare in caso di “curving”?

Visto che anche qui si è di fronte a un modo indiretto di lasciare una persona, la vittima di curving ci impiegherà un po’ prima di capire il rifiuto e mollare definitivamente la presa.

Ecco perché se sospetti che l’atro ti stia “curvando” il modo migliore per uscire da una situazione sterile è quella di costringerlo a uscire allo scoperto: “Mi stai evitando? Se sì dimmelo subito e amici come prima. Però dillo chiaramente e smettila di farmi perdere tempo”.


 

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