Paese che vai, afrodisiaco che trovi. Ma quanto c’è di vero e dove, invece, si sfiora nel mito?

 

A che servono

Dicono che le ostriche diano una voglia immediata di fare l’amore, che il peperoncino aumenti le secrezioni vaginali e che l’aglio favorisca l’erezione. Ma è davvero così?
Da secoli e secoli ogni paese del mondo ha la sua lista di alimenti osannati per avere effetti quasi miracolosi – veri o presunti – sulla sessualità degli individui e la capacità prodigiosa di trasformarti in pochi secondi in una tigre del materasso.

Da secoli e secoli ogni paese del mondo ha la sua lista di alimenti osannati per avere effetti quasÈ risaputo che l’atto sessuale non comincia in camera da letto quando tu e il tuo (o tuoi) partner iniziate a darci dentro, ma molto prima, nel tuo cervello attraverso la tua immaginazione. Ecco quindi che gli afrodisiaci, con tutto il loro immaginario erotico potentissimo, possono fare un notevole effetto su coloro disposti a credere alle loro proprietà.

Non solo, è indubbio che alcuni alimenti contengano davvero sostanze in grado di agire sul nostro organismo, come ad esempio aumentare il flusso sanguigno (responsabile delle erezioni maschili) o incentivare la produzione di ormoni legati al sesso, pertanto è corretto considerarli, in questo senso, afrodisiaci.

Insomma, come in ogni cosa in cui la componente psicologica gioca un ruolo fondamentale sulla riuscita dell’esperienza fisica, anche nel caso degli afrodisiaci l’importante è stare al gioco.

Un’efficacia limitata

Tanto si è detto per sfatare il mito degli alimenti afrodisiaci: che non ce ne sono, o che al contrario tutti i cibi lo possono essere. Da un certo punto di vista, quest’ultima affermazione è vera in quanto quello che conta è la componente “cane di Pavlov”: proprio come il cane dell’esperimento che iniziava a salivare quando sentiva la campanella poiché la associava con l’arrivo di un bocconcino delizioso, allo stesso modo se alcune azioni vengono associate con il sesso, come ad esempio bere champagne e fragole = serata turbo sotto le coperte, ecco che ci saranno notevoli probabilità che tu venga eccitato sessualmente ogni volta che bevi un bicchiere di champagne o che mangi una fragola.

Ecco quindi che ogni esperienza di cibo afrodisiaco si fa estremamente personale e soggettiva, a seconda del carico di aspettativa che abbiamo associato ad alcuni di essi.

Lo sapevi?

Ogni cultura ha i suoi alimenti e le sue credenze preferite. Ecco alcune delle più curiose.

  • Nell’antico Egitto, gli uomini si spalmavano sul pene una miscela di cuori di coccodrillo pensando che avrebbe migliorato le loro prestazioni sessuali.
  • Il filosofo greco Plinio il Vecchio sosteneva che le radici di mandragora miglioravano la virilità e le abilità sessuali perché assomigliano ai genitali femminili.
  • Nell’antica Cina, era comune mangiare gli organi sessuali di animali di ogni tipo per migliorare le proprie prestazioni a letto.
  • I Romani consumavano lo sperma di uomini più giovani pensando che avrebbe trasferito il vigore e la virilità della loro giovinezza.
  • I frutti di mare e i crostacei sono stati usati come afrodisiaci da secoli, in parte a causa del loro legame con la nascita di Afrodite.
  • Il Casu Marzu, il famoso formaggio con i vermi, è considerato un potentissimo afrodisiaco in Sardegna e in Corsica.
  • Il Durian, uno dei frutti più puzzolenti al mondo tanto che in Indonesia è vietato mangiarlo in luoghi pubblici, è uno degli afrodisiaci più diffusi nel sud-est asiatico.
  • I bracconieri in Africa vendono corna di rinoceronte macinato agli uomini che credono che queste aumenteranno la loro prestazione sessuale.
  • Lo “Huang-Ti Nei-Ching” è un testo della tradizione cinese risalente al 2600 avanti Cristo che elenca una pozione contenente 22 ingredienti. La leggenda dice che l’imperatore del tempo l’avrebbe bevuta prima di “montare 1200 donne e diventare immortale”. Sta sicuro che, se troviamo la ricetta, la condivideremo subito sul blog di Gleeden!

 

 

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