In Italia, 3 donne su 4 continuano a perdonare l’infedeltà femminile e a perdonare quella maschile.

L’infedeltà è ancora la più grande trasgressione che una dona possa commettere. Siamo nel 2023 ma l’infedeltà femminile continua a suscitare un sentimento di biasimo sociale molto più forte della sua controparte maschile.

E nonostante i fiumi di parole sull’emancipazione femminile, a giudicare in modo più spietato il comportamento di una donna, rimangono sempre le donne. Pronte a condannare le loro simili al minimo sgarro.

Secondo uno studio commissionato da Gleedenil sito leader in Europa per gli incontri extraconiugali con oltre 10 milioni e mezzo di utenti attivi, e condotto su oltre 1500 utenti italiane iscritte alla piattaforma, quasi la metà delle intervistate pensa che sia più grave quando è la donna a tradire (44%).

In termini generali, il 75% pensa che oggi la società continui a condannare l’infedeltà femminile in percentuale maggiore di quella maschile. Tuttavia, quello che fa riflettere è che, quando interrogate su cosa ne pensino loro personalmente, per 4 donne su 10 è più grave quando è la donna a tradire: non importa che la situazione possa più o meno spingerla all’atto, una donna deve sempre e comunque rimanere fedele al proprio compagno. Anche qualora la coppia fosse già in difficolta o addirittura già separata (non legalmente) da tempo. E il paradosso è che alla coppia, in questo caso, viene richiesto lo stesso grado di fedeltà che se stesse aspettando un figlio.

Una visione estremamente rigida, soprattutto se paragonata ai risultati emersi da studi simili condotti anche in Francia e Spagna, in cui la percentuale di donne ad apporre la lettera scarlatta alle loro simili cala drasticamente (33% in Francia, 30% in Spagna)

Eppure, secondo quanto emerso lo scorso anno da uno studio europeo commissionato all’Istituto di ricerca YouGov, in Italia 1 donna su 3 ha tradito. 1 su 10 ha attualmente un amante fisso.

«Nonostante queste posizioni rigide, ogni giorno abbiamo centinaia di nuove iscritte a Gleeden – Afferma Sybil Shiddell, responsabile comunicazione e marketing per l’Italia di GleedenLe donne rappresentano il 40% della community italiana, che oggi conta oltre 2 milioni di utenti attivi. Forse perché l’infedeltà “virtuale” non è ancora stigmatizzata al pari di quella fisica e molte donne non provano lo stesso senso di colpa se si limitano a chattare con uno sconosciuto. È quando si passa all’atto che scatta l’asticella della morale: Gleeden rappresenta quella zona grigia in cui ancora ci sono i margini per poter fare qualcosa di potenzialmente proibito senza che diventi, di fatto, una vera violazione».