Chocodelizia, 67 anni, ci racconta la sua storia con un giovane uomo conosciuto su Gleeden.

Incrocio “pumablu72” su Gleeden. E fin qui niente di più banale.
È giovane, molto più giovane di me. È molto divertente, intelligente e si esprime in modo impeccabile. È colto. E per non farsi mancare nulla, ha pure un fisico da urlo!

Gli faccio notare subito la grande differenza di età che ci separa.

Non gli interessa. La mia personalità, il mio senso dell’umorismo e le mie risposte argute gli piacciono. Dopo aver visto una foto di me sulla spiaggia mi scrive che di vecchio c’è solo la sdraio su cui sono seduta. Scoppio a ridere.
E mi chiede se mi sono aggiunta qualche anno in più con Photoshop per non sembrare una bambina… Mi ha fatto morire!

Iniziamo un botta e risposta serrato, divertente, dove sorrisi e risate si mescolano con la realtà crudele della vita. Le nostre conversazioni vanno avanti via email e messaggi e ci avvicinano pericolosamente giorno dopo giorno. Ormai una complicità innegabile si è istallata tra di noi.

Lui è un libro aperto. Ama le donne e ha numerose relazioni extraconiugali. È innamorato della vita e ne approfitta al massimo.

Da parte mia ho qualche dubbio, soprattutto di fronte alle sue molteplici avventure. Decido che non sarò l’ennesima donna della sua lista. È un seduttore, un giocatore, un collezionatore di donne. Tutto ciò mi frena.

Mano a mano che i nostri scambi continuano mi confessa di avere una maledizione appesa sopra la testa, la sua spada di Damocle: soffre di una malattia incurabile.

Da fuori non si vede e per il momento non gli impedisce di vivere, di lavorare, di condurre una vita normale, né tantomeno di essere infedele. Ma c’è, e lui sa soltanto che un giorno verrà a riscuotere il debito.

Devo incontrare quest’uomo, devo! Mi intriga, mi sorprende, mi fa ridere, mi emoziona, mi incanta. Non sarà difficile, anche lui muore dalla voglia di incontrarmi.

E infatti ci incontriamo, con la promessa di non cedere ad eventuali tentazioni. Se non che, a un certo punto, le buone intenzioni vanno alle ortiche. Ci ritroviamo l’una nelle braccia dell’altro, ci abbracciamo, ci baciamo e, senza dire una parola, iniziamo a spogliarci. Seguono momenti magici, l’inebriante conseguenza di quando un uomo e una donna si desiderano e si attraggono.

Da allora continuiamo a scriverci. Io sostengo di essere stata vittima di una follia passeggera. Lui sostiene che dovremmo continuare e vedere dove va. Fuori questione pensare che lo abbia fatto per compassione, la sua malattia non c’entra niente nell’attrazione che provo per lui. Non influisce né sul fascino, né sulla passione, né sul suo essere se stesso. È un uomo affascinante, troppo affascinante. Potrebbe prendermi il cuore e romperlo in mille pezzi. Non è quello che vuole. Dolce e tenero, rispetta la mia scelta. Gli sono grata. E lo ammiro.

Sono la sua Musa… e questo mi piace!