Buoni propositi o buoni spropositi? Continuano le avventure della nostra Lucrezia su Gleeden, senza peli sulla lingua!

 
“Se solo potessi quanto lo farei!”
Prendete un “se”, aprite una chat e soffermatevi a guardarvi.
Quando abbiamo un ostacolo davanti a un desiderio, quel desiderio ci ribolle dentro. E’ il tabù che sa come incoraggiarci in questo caso. Allora saltiamo dal consueto al desueto, dall’ordinario all’extra-ordinario, da ciò che si deve a quel che non si potrebbe fare.
Dicono che siano i buoni propositi quelli che contino. E che senza obiettivi nella testa, alla fine, non si vada da nessuna parte.

Nelle chat d’incontro vale più o meno lo stesso. Con la differenza che gli obiettivi trasbordano dalle regole: disubbidiscono al senso comune, sbucano e saltellano davanti a una proposta hard. E magari svaniscono poco dopo, per una parola impertinente di troppo.
Quando entrano in gioco sesso, tradimento e conoscenza dell’altro, i buoni propositi diventano in automatico spropositi. Ed è qui che si surriscalda il clima. Ed è qui che l’aria che tira è avvolgente, e che bisogna osare per mantenerla calda.
Tanto vale quindi andare dritte al punto. O meglio, allo sproposito. Già dall’inizio, dopo esser state agganciate. Per chiedere all’altro ciò che si desidera, senza troppi giri.

Sonoquaperte: “Ciao sesolopotessi_2017. Se solo potessi cosa faresti?”
Sesolopotessi_2017: “Cosa mi farei fare… piuttosto.”
Sonoquaperte: “Ahahah!”

Strappi una risata di lui, e via: puoi ora procedere dritta alla condivisione del tuo sproposito. Perché parlare chiaro all’inizio è vantaggioso. Non hai ancora creato un dialogo, non pretendi nulla ma ti aspetti di tutto. E, poi, puoi ironizzare senza farti capire subito dall’altro.

Sonoquaperte: “Che combini di bello?”
Sesolopotessi_2017: “Sto leggendo un libro, sono influenzata.”
Sonoquaperte: “Oh povera… Allettata?”
Sesolopotessi_2017: “Beh, sono qui! Tu che dici?”

Puoi giocare con le parole, tirartela con un po’ di mistero. Ridertela dietro lo schermo, quando lui non coglie. E poi puoi aspettare che ti faccia la domanda giusta. Quella a cui risponderai dicendogli quel che già prima avevi in mente.

Sonoquaperte: “Sei sola in casa?”
Sesolopotessi_2017: “No ma è come se lo fossi. Se solo potessi mandarlo a quel paese! Invece mi tocca sopportarlo.”
Sonoquaperte: “Se solo tu potessi mandarlo a quel paese, io sarei già lì a farti compagnia. Subito.”

Una volta che hai compreso lo sproposito dell’altro, accertarti quindi che sia in linea col tuo. Se gli spropositi combaceranno, non ti resterà che azzardare col desiderio. Essere sfacciata, provocare, vedere fin dove l’altro osa spingersi con te.

Sesolopotessi_2017: “E se potessi mandarlo a quel paese temporaneamente nel prossimo weekend?”
Sonoquaperte: “Vengo io da te o tu da me?”
Sesolopotessi_2017: “Tu da me. Ma ho un coniglio in casa. Tu sei allergico ai peli di coniglio?”

Sfidati. L’ilarità genera contrasto e l’eccitazione cresce.
Cosa c’entra il pelo di coniglio col sesso? Nulla. E per questo la domanda stuzzica. Spiazza, lascia senza parole. Incuriosisce, eccita. Disarma, un po’.

Sonoquaperte: “No.”
Sesolopotessi_2017: “Posso lasciarlo libero in casa, allora, quando ci sei?”
Sonoquaperte: “Certo. Quindi, che dici… proviamo a scoprirci?”
Sesolopotessi_2017: “Dico che già ho letto “scoparci”. Scopriamoci.”

E no. La volgarità non è volgarità se un buono sproposito è condiviso da entrambi i lati. In chat le parole di troppo sono quelle che non vogliamo sentirci dire da qualcuno quando non ci “fa sesso” abbastanza.
In alto le mani, allora. E via libera ai pensieri. E’ tempo di desiderare, di chiedere, di essere dirette.
Non aspettiamo che sia l’altro a esprimere il suo sproposito prima di noi.
Dettate voi le regole, e proponetele. Anche a sproposito, che vi importa? Il primo turno è il vostro.
Auguri! E alla prossima (sex and) chat.

Lucrezia Holly Paci

 

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Lucrezia Holly Paci è counselor relazionale specializzata nelle tematiche affettivo-sessuali per single e coppie. Editrice e fondatrice del blog Microeconomia della Vagina: le relazioni a conti fatti. Scrive di relazioni moderne per D Repubblica (Gruppo Editoriale L’Espresso), De Agostini, Cairo Editore, GQ Conde Nast. “Siamo fatti di relazioni. Di relazioni ci si ammala, di relazioni si guarisce”, dice la nostra sexpert.
In esclusiva per Gleeden, Lucrezia cura ogni mese sul blog la sua rubrica Sex and the Chat dove, come una detective dell’infedeltà, scrive con taglio diretto e ironico di sesso, chat e cheating online.