Pubblicato il 2 maggio 2016 su IlTempo.it

Si tradisce con più frequenza e con un maggior numero di persone, soprattutto dopo i 50 anni

di Roberta Maresci

+24%. È questo il tasso di crescita del numero di relazioni extraconiugali in Europa rispetto al 2014. Se due anni fa “solo” il 41% degli intervistati dichiarava di aver tradito il partner ufficiale nel corso della propria vita, oggi la percentuale sale al 51%: questo significa che nel 2016 oltre la metà delle persone sposate o in coppia, ad un certo punto della loro vita, sono venute meno all’obbligo di fedeltà nei confronti del compagno/a. Lo dice Gleeden.com – il più grande sito d’incontri in Europa dedicato esclusivamente a donne sposate o in coppia in cerca di avventure con quasi 3 milioni di iscritti – che ha commissionato a IFOP uno studio a livello europeo. Come prevedibile la percentuale è maggiore negli uomini, oggi il 56% contro il 49% del 2014 (+14%), dove un 29% dichiara addirittura di averlo fatto con frequenza. Ma anche se le donne continuano a tradire di meno, con un 45% di “sì” rispetto alla controparte maschile, il dato che davvero sorprende è che in soli 2 anni la percentuale di tradimenti femminili è aumentata del +36%: nel 2014, infatti,solo il 33% ammetteva di aver commesso peccato d’infedeltà.

AMANTI – Nello scenario restituito da IFOP c’è un altro dato che salta subito all’occhio: l’aumento del numero medio di amanti nel corso della vita. Se nel 2014 gli intervistati confessavano di aver tradito i vari partner ufficiali con circa 4,7 persone, oggi la media sale a 5,4 con un incremento del +15%. E il dato si riferisce al numero medio di persone con cui gli intervistati hanno ammesso di aver avuto un rapporto sessuale extraconiugale, poiché se si contano anche i baci clandestini la media sale a 6.5! Ma quand’è che si può parlare tradimento? Qual è il limite che le persone in coppia devono oltrepassare per essere considerate fedifraghe? Tra gli atti che costituiscono fonte di infedeltà non figurano solo i più ovvi baciare alla francese e avere rapporti sessuali o orali con persone diverse dal partner, di cui oggi si dichiara colpevole il 49%, il 42% e il 18% degli intervistati, ma anche scambiarsi messaggi piccanti con un altro via chat o SMS, come ammette di fare il 47%.

CHAT – Complice il proliferare di app per incontri, lo scambio digitale è entrato di diritto nella classifica degli atti considerati tradimento. Tuttavia anche in questo caso si registra una maggiore apertura, come dimostrano i dati raccolti da un altro sondaggio Gleeden pubblicato un paio di settimane fa: nel 2014 l’atto di chattare con un altro era condannato dal 54% degli intervistati. Oggi, invece la percentuale si abbassa al 42% (-22%). E anche in questo caso sono le donne ad essersi maggiormente “evolute” verso una visione più libera e aperta dei rapporti con l’altro sesso, con un 53% di “sì” contro il 63% registrato nel 2014.

SI TRADISCE CON CHI SI CONOSCE – Se alla domanda “con chi ha tradito il partner ufficiale?” il 50%degli intervistati risponde ancora “con uno sconosciuto” (-18% vs 2014), un buon 45% ammette invece di essere scappato tra le braccia di un amico/a (+36% vs 2014). In particolare le donne, che preferiscono rivolgersi a un conoscente nel 40% dei casi (contro il 36% che preferirebbe uno sconosciuto). Il 36% lo ha fatto con un/a collega (+29% vs 2014), mentre il 27% è ricascato tra le braccia dell’ex(nessuna variazione). Il 26% infine ha addirittura ammesso di aver ceduto alla tentazione con qualcuno di molto vicino al partner ufficiale, come il/la miglior amico/a (18%, +6% vs 2014) o addirittura un suo familiare (8%, +60% vs 2014).
Nel 2016 si tradisce con qualcuno che appartiene alla propria “cerchia” più spesso che in passato, quindi. Che siano amici, colleghi o semplici conoscenti, i fedifraghi di oggi preferiscono navigare in acque conosciute, come dimostra anche la classifica dei luoghi galeotti: il posto di lavoro (per il 45%), una festa a casa di amici (per il 37%), la palestra (23%).
Tutti luoghi “fisici”, che favoriscono il sorgere di amicizie “speciali” con persone che si ha modo di vedere, ascoltare, toccare. Sarà che, in un’epoca dove trascorriamo metà della nostra giornata online, si fa maggiore la volontà di costruire relazioni reali? A quanto pare sì, almeno quando si tratta di relazioni clandestine. Solo il 13% degli intervistati ha ammesso, infatti, di rivolgersi a internet per incontrare un possibile amante. Di questi, la maggioranza preferisce Gleeden, considerato il più affidabile e consigliato tra i tutti portali di incontri extraconiugali online (72%).

LUOGHI – Per quanto riguarda invece i luoghi del tradimento, dove si rifugiano gli amanti clandestini nel 2016 per consumare la loro passione lontano da occhi indiscreti? La maggioranza (51%) continua a preferire l’abitazione dell’altro (-6%), mentre scende rispetto al 2014 la popolarità dell’hotel, oggi meta del 45% degli intervistati (-15%). Torna invece in auge l’automobile, in cui si ritrova il 42%(+100%), mentre il 41% di infedeli preferisce addirittura casa propria, in barba a ogni remora di discrezione(+3%)! Tra questi, le più sfacciate sembrano essere le donne: il 42% preferisce infatti la comodità del proprio letto alle lenzuola di un albergo o ai sedili di un’auto. Rispetto al 2014, infine, aumenta anche la percentuale di coloro che amano farlo in luoghi pubblici, oggi il 24%(+71%), o addirittura sul luogo di lavoro (15%,+50% vs 2014).

DOPO I 50 SI TRADISCE DI PIÙ – Professionisti, maturi e benestanti: questo il profilo sociodemografico degli infedeli di oggi tracciato da IFOP. Lo studio ha rilevato come il tradimento sia più frequente tra le persone sopra i 50 anni di età, sia uomini che donne. La percentuale di intervistati che hanno ammesso di aver avuto una o più relazioni sessuali fuori dalla coppia ufficiale, infatti, aumenta con la fascia d’età e si concentra maggiormente tra i 50-65 anni per lei (39%) e dai 65 anni in su per lui (59%).
Lo stesso trend in salita si registra a livello di ceto sociale e istruzione. I dati IFOP rilevano come il tasso di infedeltà salga con il titolo di studio e l’aumento del reddito,in particolare per gli uomini: la maggioranza degli uomini infedeli è laureata (52%) e appartenente a una categoria socio-economica alta (54%). Per quanto riguarda le donne, invece, la percentuale più alta si concentra nella cosiddetta media borghesia (46%). Tra le categorie professionali, infine, i traditori sono in prevalenza manager, imprenditori, commercianti oppure pensionati (in particolare gli uomini).

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