Sfatiamo un mito: non è vero che l’uomo tradisce per sesso e la donna per amore. In Italia, una donna su due tradisce per soddisfare un’attrazione sessuale.

 

Disuguaglianza di genere e stereotipi anche nel tradimento. Per anni siamo stati portati a pensare che quando una donna tradisce il proprio compagno lo faccia per fame di amore o bisogno di attenzioni. E invece, un tradimento femminile su due scaturisce da un’attrazione sessuale, senza che ci sia alcun tipo di coinvolgimento sentimentale.

Lo rileva uno studio di condotto da IFOP (l’Institute François d’Opinion Publique) e commissionato da Gleeden, l’app per gli incontri extraconiugali numero uno in Europa, che hanno intervistato un campione rappresentativo di oltre 5000 donne europee (di cui oltre 1000 Italiane) sul tema dell’infedeltà femminile.

Secondo lo studio, in Italia più di una donna su due (55%) ha tradito il compagno perché sessualmente attratta da un’altra persona: questo il motivo più comune che le intervistate hanno indicato come ragione della propria infedeltà. La percentuale aumenta con l’aumentare dell’età, e sono in particolare le donne tra i 35 e i 49 anni le più inclini a tradire per sesso (60%).

La qualità della relazione ufficiale non sembra influire sulla scelta, tant’è che metà del campione intervistato dichiara sia una vita sessuale di coppia abbastanza soddisfacente (50%), sia una situazione sentimentale del tutto positiva (55%).

I dati IFOP fanno luce su un aspetto molto importante della sessualità femminile, e contribuiscono a smontare una narrativa del tradimento che continua ad alimentare lo stereotipo dell’uomo conquistare e della donna romantica e bisognosa di attenzioni.

Per anni siamo stati indotti a credere che una donna arrivasse al tradimento solo per soddisfare un bisogno emozionale: mancanza di attenzioni, scarsa considerazione, voglia di romanticismo, fame di amore. E invece, esattamente come per gli uomini, anche una donna può tradire solo ed esclusivamente per sesso, senza alcun tipo di coinvolgimento romantico, poiché spinta dall’attrazione fisica e dall’opportunità del momento – afferma Sybil Shiddell, Country Manager Italia di Gleeden, l’app per gli incontri extraconiugali più utilizzata dalle donne con oltre 8 milioni di utenti attivi.

I dati della ricerca di IFOP fanno emergere ancora una volta come l’infedeltà femminile sia una realtà piena di zone grigie, senza prese di posizione nette o tendenze facilmente identificabili, in cui la scelta del tradimento è sempre del tutto personale e quasi mai prevedibile. Un fenomeno che, proprio per questa sua imprevedibilità, fa paura. Perché “potrebbe capitare a chiunque”. L’importante è non stigmatizzare, quanto piuttosto capire, parlarne, discuterne, affinché un tradimento non sia più considerato alla stregua di un crimine”, conclude Shiddell.

La ricerca di IFOP si inserisce all’interno dell’Osservatorio dell’Infedeltà Femminile, un progetto lanciato da Gleeden nel 2012 per monitorare l’evoluzione dell’infedeltà nella società contemporanea nel corso degli anni e che si avvale della collaborazione con i principali istituti di opinione europei. La piattaforma, gestita da un team di sole donne, indaga sul tema dell’infedeltà femminile in Europa, di cui questa ricerca è solo l’ultimo tassello, in ordine di tempo.

 

Per approfondire: L’infedeltà femminile: l’ultimo tabù della società occidentale