Stavolta Maia ci parla della realizzazione delle nostre fantasie: bisogna trasformarle in realtà?

Tutto ha inizio con una boccata d’aria. Siamo in coppia, tranquillamente attaccati come una cozza allo scoglio… quand’ecco che succede qualcosa. Questo qualcosa può verificarsi dopo il secondo giorno di una relazione come dopo vent’anni, ma gli studiosi sono piuttosto concordi nel dire che tra il primo e il terzo anno dopo il primo bacio ci si stacca. La fase della cozza è ufficialmente terminata.

Molte persone prendono questa boccata d’aria come un dramma… “oddio, non lo/a amo più come una volta! Moriremo tutti!”.
Calma, respirate e fermatevi a riflettere. Che c’è di male? Ma vi immaginate a essere sempre strainnamorati tutto il tempo? La produttività al lavoro calerebbe del 50% – giacché l’altra metà sarebbe utilizzata per inviare bollenti email al proprio compagno/a. Si mangerebbe meno, occupati come saremmo a stare sempre occhi negli occhi. Saremmo sempre nudi, tutto il giorno. Non ci sarebbe più il tempo per fare la guerra. Lavoreremmo 20 ore alla settimana e non ci sarebbe più la disoccupazione. I serial killer si trasformerebbero in gattini inoffensivi, che miagolano al chiaro di luna.

Ok, se fossimo degli amanti non-stop, questo sarebbe il paradiso. Ma, purtroppo, questo non è il paradiso. E la boccata d’aria funziona come una finestra che si apre al mattino: l’aria è fredda, ma se non la si cambia, diventa pesante. Allora aprire la finestra non è poi un’idea così malvagia. Il vento porta con sé nuove occasioni. A volte nuove persone. Poco a poco ci si scopre sensibili al fascino del vicino, oppure al sorrisino malizioso del collega.

Ed è a quel punto che si passa alla pratica. Generalmente questo ci mette a disagio. Non si sa che cosa fare, ed è più una seccatura che altro. Il flebile venticello potrebbe trasformarsi in una tempesta, cerchiamo di chiudere la finestra ma non ci riusciamo. O quanto meno non ci riusciamo del tutto.

Essere infedeli. A tutti è passato per la testa almeno una volta (ad eccezione forse dei miei genitori che sono casti e puri come Maria e Giuseppe). Tutti sono concordi nel dire che il desiderio è una debolezza umana. Ci sarà perdonato. Anche il vostro confessore vi troverà delle attenuanti.

Il problema arriva dopo. Tutti dicono che pensare all’infedeltà è lecito, ma la messa in atto non lo è. Per farla breve: ogni cosa è permessa finché rimane sul piano del teorico.

Magari fosse tutto così semplice. Il solo pensiero della infedeltà non è sufficiente ad appagare il desiderio, come il solo pensare ad un panino non è sufficiente a calmare l’appetito. Anche se il panino che abbiamo pensato è ben farcito. Rimane un desiderio inappagato.
Fatto sta che siamo nel 2016: possiamo quanto meno ammettere che è umano? Che è parte della natura umana, senza la quale la vita sarebbe un po’ noiosa?

Decidere di reprimere un desiderio significa non volersi assumere le conseguenze delle proprie voglie (e non sono delle conseguenze così terribili). Rimangono in sospeso. Lo stesso discorso vale per i desideri sessuali. È lecito averli, ma non è altrettanto lecito viverli. Le persone bene intenzionate vi mettono in guardia sui rischi a cui andate incontro: se realizzate questa vostra fantasia, poi cosa vi resta? (La risposta è semplice: nuove fantasie).
Altri vi diranno che l’immaginazione è meglio di qualsiasi realtà. Il regno della fantasia è sublime. Rimarrete in eterna sospensione in questo mondo.

Mi auguro che non applichiate questo principio alla vostra vita professionale… “Ah d’accordo, vorresti un aumento? Beh, potresti accontentarti del solo desiderio. Ah eccoti una borsa di Prada immaginaria! Ah, e per le vacanze potresti fantasticare sulle Bahamas leggendoti qualche blog di viaggio…”

Eh già, quando si passa all’azione, il desiderio si acquieta, perché le correnti d’aria fanno parte della vita. Quando non si passa all’azione… beh, il desiderio si acquieta lo stesso, ma senza orgasmo.

E allora ci inventiamo mille scuse. Com’è che si dice? Fatta la legge, trovato l’inganno. Baciare non è proprio tradire… ma con la lingua sì. O ancora, pensare a qualcun’altro non significa tradire. Se non si conosce il nome dell’altro non vale come tradimento. Benvenuti nel mondo dell’ipocrisia…
Se si decide di agire – anche se lo si confessa in seguito – si passa dalla parte dei traditori. Non è illegale e nessuno vi marchierà a fuoco per questo. Almeno non qui.

Ognuno di noi ha una fantasia nascosta; siamo fatti di carne e le correnti d’aria ci fanno venire i brividi sulla schiena. Certamente, senza queste correnti la vita sarebbe più tranquilla e più facile, certo più rilassante. Possiamo decidere di lasciarci trasportare dalla corrente, o attaccarci al nostro scoglio; possiamo provare a resistere o invece spiccare il volo.

Non ci sono buone o cattive scelte. Ci sono persone, momenti, desideri. Non si può vivere come se fossimo in trappola, come se i sentimenti fossero delle zavorre. Non siamo i protagonisti di una tragedia greca. Bisogna agire, la fantasia va lasciata libera. Questo significa prendere il volo.

Maïa Mazaurette Maïa Mazaurette è opinionista, autrice, sceneggiatrice, specializzata nelle tematiche di sessualità e “sexpert” ufficiale della rivista GQ Francia. A 36 anni, di cui 9 passati in giro per il mondo, vive oggi tra Parigi e New York. Maïa Mazaurette è autrice di diversi best-seller che, con uno sguardo tutto al femminile, portano alla luce questioni esistenziali sulla vita di coppia e sul genere maschile.
In esclusiva per Gleeden, Maïa tiene ogni mese sul blog la sua “Rubrica di Maïa Mazaurette dove, con il suo stile unico, scrive senza tabù di sesso, infedeltà e relazioni di coppia.